La curcuma longa (dal sanscrito kunkum), altrimenti detta zafferano delle Indie, è una spezie coltivata soprattutto nei paesi tropicali che vanta origini antichissime.
Poco conosciuta nella cucina occidentale, è in realtà un compendio di virtù curative.
L’ayurvedica, medicina tradizionale indiana, la considera come un toccasana per chi vuole depurare il proprio organismo. Secondo la medicina cinese è efficace per disintossicare il fegato e avendo un’azione antiemorragica, allevierebbe anche i dolori mestruali.
Antiinfiammatorio, antibatterico e antiossidante ha largo impiego nella naturopatia che attribuisce alla curcumina, suo principio attivo, un forte potere digestivo e anticancerogeno.
Ma se anche le sue proprietà benefiche non vi avessero convinto, resta comunque un’ottima spezia da impiegare nelle nostre preparazioni in cucina.
Si presenta come una polvere di colore giallo intenso e possiamo utilizzarla al posto dello zafferano, dando così ai nostri risotti quel colore che ben conosciamo, ma un sapore decisamente più speziato.
È ottima abbinata alla zuppa di lenticchie, alle verdure in padella (cavolfiore, zucchine, patate) e perfino al pollo, al posto del curry di cui è l’ingrediente principale.
Io la uso spesso anche nel cous cous per renderlo più “colorato” e nel riso con la cipolla per profumarlo d’Oriente.
Consiglio: prendetela sempre con un cucchiaino, altrimenti non stupitevi se le vostre mani assumeranno un colore giallo pagliericcio… nell’antichità la curcuma veniva utilizzata per tingere i tessuti!
Caterina Vasi