Da poco è partita la rubrica Vegan, vi avevo lasciato con la poco sottile minaccia di parlarvi di ambiente ed ecologia, ma vi risparmio. Sono qui per ingolosirvi con piattini cruelty-free, non per appesantirvi con notizie angosciose e dalla digestione pesante. Ma non è un annullamento di puntata, lo rimandiamo solamente.
Ho riflettuto parecchio su quale dovesse essere il mio primo exploit su queste pagine: una ricetta nuovissima, originalissima, dagli ingredienti impossibili da reperire o anche solamente difficili da trovare? O piuttosto una delle bellissime-buonissime varianti vegane di un piatto che tutti, almeno una volta nella vita, hanno assaporato? “La seconda che hai detto”, ha tuonato una vocina in the back of my mind.
Devo dire la verità: nella mia precedente vita da onnivora, non era un piatto di cui andavo matta, davvero pesante, dal gusto davvero troppo animalesco per la presenza massiccia di uova e pancetta a cui si poteva addirittura aggiungere una nevicata di formaggio. Io ero terribile con il formaggio. Tanto che mia mamma mi diceva che non mangiavo pasta al sugo, ma formaggio grattugiato con un po’ di pasta sotto, tanto ricoprivo tutto da una fitta coltre di bianco formaggio.
Ma ora posso “strafogarmi” (passatemi lo slang ve ne prego) di spaghetti (o bucatini o pasta corta…liberté in cucina, ognuno usi il formato che più ama) alla carbonara anche da vegana, anche di più.
Premetto che non ho fatto ricerche etimologiche per spiegarvi perché si chiamano così, preferisco pensare che fosse il piatto preferito dei lavoratori che trattavano il carbone: me li vedo, tutti neri, con i visi imbrattati di fuliggine, con le mani nere a tirare su forchettate di spaghetti sgocciolanti giallo oro.
Confesso subito un altro misfatto e vi informo che la ricetta NON è MIA!!! E’ di Alessandro Borghese che, contrariamente a quasi tutti gli chef colpiti da stelle Michelin, o solamente da meteroriti, o colpiti solo da ignoranza (posso dire a chi mi riferisco Daniele? Posso?posso? posso?…ah come vorrei!), è forse l’unico chef televisivo che durante le sue ricette su REALTIME di qualche tempo fa, si preoccupava di inserire qualche piattino vegetariano-vegano. Ed ecco la sua versione della MITICA CARBONARA, ma alla maniera veg.
Ingredienti:
- 400 gr. di pasta (qualsiasi formato)
- 1 zucchina grande, oppure 3 piccole
- 250 gr. circa di panna di panna vegetale, di soia o di riso
- Curcuma q.b.
- 4 Wurstel vegani affumicati, oppure 2 grandi
- Pepe nero o bianco q.b.
- Olio Extravergine d’Oliva q.b.
- Aglio q.b.
Procedimento:
In una casseruola ampia (perché dovrete poi usarla per mescolare bene la pasta con il condimento) preparate un soffritto con l’olio EVO e aglio (io ne metto due spicchi, ma lo amo e me ne frego delle conseguenze sociali).
Quando l’aglio è appassito – ma non bruciato – buttateci dentro la zucchina o le zucchine che avrete ridotto a listarelle sottili (usando il coltello o anche la grattugia manuale, sul lato dei buchi grandi).
Non tenete per molto tempo le zucchine sul fuoco, evitate cioè che si spappolino, devono rimanere toniche e integre.
A questo punto potrete unire il wurstel vegano tagliato a rondelle dello spessore che preferite o ridotto a cubetti.
A parte, in un pentolino, mentre starete già facendo bollire a parte l’acqua per la pasta, portate a bollore una confezione di panna vegetale a cui avrete unito un bel cucchiaio di curcuma e un cucchiaino di pepe. La panna assumerà un bel colorito tra il giallo acceso e l’arancione chiaro.
Qui dovete essere un po’ Mandrake e un po’ octopus, perché, mentre fate bollire la panna per 3 minuti, avrete anche tirato fuori la pasta al dente e l’avrete versata nella casseruola ampia dove avete già preparato le zucchine con il wurstel veg. E’ il minimo che si richiede ad un cuoco, sia pure principiante. A questo punto non vi resta che aggiungerci la vostra panna dorata e profumata e mescolare bene il tutto. Nell’impiattamento, a seconda dei gusti, spolverate con ancora un po’ di pepe o con una manciatina di prezzemolo tagliato fine.
Vi assicuro che vi chiederanno il bis, e forse anche il tris 😉 Esperienza personale.
Buon Appetito a tutti.
PG.
Pompea Gualano